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Le scuole elaborano, memorizzano e gestiscono molti dati (personali) sensibili. Il nostro nuovo dossier «Scuola conforme alla protezione dei dati» sostiene le scuole nella gestione dei dati personali con l'aiuto di strumenti pratici. In questo modo può essere rafforzata la fiducia nelle scuole e migliorata la protezione dei dati.

La convenzione esistente con Microsoft (in precedenza chiamata «contratto quadro») è stata prolungata fino alla fine di luglio 2025. Un parere legale esterno constata che le convenzioni quadro precedenti non costituiscono una base per la legge sugli appalti pubblici.

Il 1. settembre 2023 è entrata in vigore la nuova legge federale sulla protezione dei dati. Per i privati (comprese le aziende) e gli organi federali ciò comporta importanti cambiamenti nel modo di trattare i dati personali e di fornire informazioni.

La nuova legge federale sulla protezione dei dati (nLPD) entrerà in vigore il 1. settembre 2023. Cosa significa la nuova legge sulla protezione dei dati per le scuole? Innanzitutto, per le scuole pubbliche, si applica come prima la rispettiva legge cantonale sulla protezione dei dati.

Le scuole si trovano sempre più spesso a dover affrontare questioni relative all'utilizzo e alla protezione dei dati. Christian Flückiger, responsabile della protezione dei dati e della trasparenza per il Canton Giura e il Canton Neuchâtel, fa luce su questo tema.

Microsoft ha effettuato alcuni cambiamenti, che riguardano anche il nostro contratto quadro, ossia: l'ubicazione del server in Svizzera è garantita solo fino alla fine del mese di luglio 2023; inoltre, sarà sospeso pure un programma di licenze. Affinché si possa continuare a beneficiare del contratto quadro, abbiamo perciò avviato delle trattative contrattuali con Microsoft e Google.

La Dr. Dominika Blonski, incaricata della protezione dei dati del Canton Zurigo, nell'intervista spiega l'importanza della protezione dei dati nell'educazione e ciò di cui, secondo lei, bisogna tener conto per una futura politica d'utilizzo dei dati.

Le autorità di vigilanza sulla protezione dei dati pubblicano ogni anno il loro rapporto d'attività. Abbiamo valutato gli aspetti trattati in modo tematico. Oltre a temi specifici sull'utilizzo dei dati nello spazio formativo svizzero, nel 2021 le autorità di vigilanza hanno affrontato anche questioni trasversali.

Un anno e mezzo fa abbiamo lanciato l’applicazione web «Navigator» e recentemente abbiamo pubblicato la centesima applicazione. Ogni nuova proposta arricchisce così la panoramica delle applicazioni a disposizione dei direttori delle scuole e dei responsabili delle amministrazioni scolastiche e fornisce un prezioso aiuto nell'orientamento delle loro scelte.

I negoziati contrattuali con Classtime SA sono giunti a conclusione. Con la sottoscrizione del nuovo contratto quadro, le scuole in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein possono ora acquistare le licenze scolastiche a condizioni commerciali uniformi. Il contratto crea pertanto le basi per un impiego legalmente conforme del servizio.

Lo spazio digitale svizzero dell'istruzione è sempre più modellato dagli sviluppi nazionali e internazionali, che avvengono al di fuori del settore dell’educazione. È in questo contesto che noi partecipiamo alla Rete di autodeterminazione digitale creata dalla Confederazione.

Cos’è il criptaggio? Perché è un tema di grande attualità e la sua importanza continuerà a crescere in futuro? E perché il criptaggio è importante per l’educazione e per l’insegnamento a distanza? Alan Moran – responsabile del portfolio digitale e innovazione dell’agenzia specializzata educa.ch – risponde a queste domande.

Le applicazioni per l'apprendimento a distanza talvolta vengono realizzate in fretta, a scapito della protezione dei dati. In questa intervista, i funzionari cantonali Cécile Kerboas (VD) e Dominika Blonski (ZH) spiegano gli insegnamenti da trarre e come questi strumenti possono essere resi conformi alla protezione dei dati.

La messa in pratica dell’insegnamento a distanza deve tener conto della protezione dei dati. Bruno Baeriswyl, incaricato per la protezione dei dati del canton Zurigo, e membro della privatim, la Conferenza degli incaricati svizzeri per la protezione dei dati, risponde a tre domande.